Il Segretario Generale FEDER.A.M.I. al tavolo con i ministri Orlando e Speranza per discutere del piano vaccinale e del funzionamento dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro
25 marzo 2021
La Confsal – rappresentata dal Dott. Michele de Nuntiis, Segretario Nazionale Confsal e Capo Dipartimento Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, al Tavolo dei ministri Orlando e Speranza riunitosi oggi per affrontare le questioni del piano vaccinale e del funzionamento dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro – ha chiesto che, dopo i recenti accadimenti avversi che hanno creato dubbi e insicurezza, non appena vi saranno sufficienti disponibilità di vaccini, sia data ai cittadini la libera scelta del tipo di vaccino, in accordo col proprio medico curante che è l’unico a conoscere le condizioni di salute di chi deve essere vaccinato. In tal modo si consentirebbe la pratica del consenso informato per il cittadino, si rafforzerebbe il rapporto di fiducia tra medico e paziente e tra cittadino e sistema sanitario nazionale, nella direzione di un’effettiva accelerazione del piano vaccinale. Tale richiesta -ha precisato De Nuntiis – è stata tra l’altro formulata anche dalla Confsal e dallo Snals al Ministro Bianchi lo scorso 16 Marzo, con riferimento a tutto il personale scolastico.
La Confsal chiede inoltre “un adeguamento del Piano vaccinale e l’istituzione di un Tavolo tecnico con le parti sociali per stabilire un ordine cronologico di vaccinazione non basato su fasce d’età, ma sulla tipologia di lavoro effettivamente svolta.
In tal senso, il Piano vaccinale deve tenere conto, in via prioritaria, delle categorie di lavoratori che operano a contatto col pubblico e che, in molti casi, rientrano nella categoria dei servizi essenziali e non possono lavorare in modalità smart working. La mancata immunizzazione di questi lavoratori costituisce un serio pericolo per la collettività e rappresenta un’evidente falla nel piano vaccinale al quale chiediamo di porre sollecitamente rimedio”.
Tra i lavoratori per i quali devono essere prevista una priorità della vaccinazione vanno considerati – ha rilevato De Nuntiis –gli operatori di patronato, lavoro classificato come servizio essenziale che svolge funzione di pubblica utilità e si accinge ad affrontare le dichiarazioni dei redditi; i lavoratori della vigilanza privata, i dipendenti dei grandi magazzini, dei dipendenti dei distributori di benzina, dei dipendenti del comparto Ecologia e ambiente, dei lavoratori dei mercati generali, delle agenzie di assicurazione, degli studi professionali, dei laboratori di analisi. Tutti lavoratori che non possono lavorare in smart working.
La Confsal infine ritiene rischioso – ha concluso De Nuntiis – l’allargamento della platea dei somministratori ai farmacisti così come previsto dal Dl Sostegni, in quanto non può garantire, in assenza della presenza di un medico, sicurezza in caso di reazione avversa dopo la somministrazione del vaccino.